Guardando fuori dalla
finestra, mi accorgo che il clima è invernale. Da quando sono chiusa nella
mia gabbia non faccio molto caso al cambiamento climatico ma dal calendario vedo
che è già dicembre. A volte mi sembra che il tempo si sia fermato a 3 anni fa
quando anch'io vivevo, ora mi sembra più che altro di sopravvivere. A volte
scivolo nel mio limbo e fatico a uscirne, in fondo non c'è niente che mi
aspetta, resto sempre in attesa di non so che cosa.
In questi giorni vedo spesso una
pubblicità progresso che trasmettono su tutte le reti. Una madre parla della
malattia rara genetica del figlio e dice “QUANDO NON INTERESSI A MOLTI NON
ESISTI”. Ecco io è cosi che mi sento:
sola, abbandonata da chi dovrebbe proteggermi e tutelarmi. Vorrei gridare
anch'io “IO ESISTO” ma mi rendo conto che non ci sono orecchie ad ascoltarmi e
chi mi ascolta si gira dall'altra parte per non sentire. Dicono che i soldi non fanno
la felicità ma forse chi l'ha detto non era costretto a stare male perché non
ha la possibilità di andarsene!
Per passare il tempo e non
pensare alle ingiustizie della vita e per lenire i
dolori e il malessere che mi stanno perseguitando in queste settimane, mi sto
dando ai puzzle, mi rilassano e mi svuotano la mente: in quelle ore torna il
sereno.
In fondo anche la vita è un puzzle dove però non conosci il disegno
finale, puoi buttare tutti i pezzi in giro e non arrivare mai a terminarlo,
oppure puoi sederti, prendere un lungo respiro e dividere pazientemente i pezzi
per colore e forma e metterti a costruire la tua vita passo per passo e
renderti conto che anche i passaggi difficili ti possono rallentare ma non
fermarti. E come nella vita anche nel gioco mio fratello mi aiuta a mettere i
tasselli dove mancano... diciamo la
verità: in due la vita è più semplice anche quando tutto va male.
Sara
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