lunedì 28 maggio 2012

Un'altra sbirciatina al libro...


A 21 anni, in vacanza con il fratello Alessandro. 
Da qualche giorno avevo notato che mi riempivo di puntini, tanto che mi ero recata nella farmacia di Massa per acquistare una crema che mi togliesse almeno il prurito. Al farmacista dissi che stavo prendendo il cortisone perché accusavo una leggera asma; lui rispose che i puntini con molta probabilità erano dovuti al sole in associazione a quel farmaco. In ogni caso mi diede una crema lenitiva all'aloe. All'inizio non ci feci tanto caso, anche se la cosa risultava un po’ strana, ma quando mettevo la crema i puntini passavano, per riapparire poi a mezzogiorno con un prurito allucinante. Ormai ci spostavamo portando con noi la crema e continuando a metterla.

Oggi Sara compie 33 anni

Auguri 

lunedì 21 maggio 2012

Un'idea per il titolo


Il vento, che alcuni giorni fa ha infastidito la maggior parte della gente, per Sara è diventato un’opportunità. “Oggi, mio fratello mi ha portato a pescare sul fiume - mi ha detto tutta contenta - Abbiamo pensato che il vento rendesse più pulita l’aria e infatti è stato così. Era bellissimo sentire il calore del sole sulla pelle e non ho avuto problemi di allergie, solo un po’ arrossati gli occhi.”
“Non hai messo gli occhiali da sole?”
“No, non posso indossarli perché sono allergica al materiale con il quale sono fatti.”
“Bisognerebbe farli in legno…”
“Quelli sì mi andrebbero bene!”
Perché racconto questo? Perché mi ha dato lo spunto per quello che potrebbe essere il titolo del libro: La ragazza con gli occhiali di legno.

lunedì 14 maggio 2012

Quanti capitoli?


Che ne dite dell'incipit?Il racconto intanto continua e si sviluppa celermente. “Quanto dovrà essere lungo il libro?”  mi chiede Sara.
“Tu scrivi e non ci pensare” è la mia risposta.
 “Quanto deve essere lungo un capitolo?”.
Idem come sopra: “Tu scrivi e non ci pensare”.
Per avere la conferma di aver dato le risposte giuste, ho analizzato alcune pubblicazioni. I capitoli non sono mai lunghi allo stesso modo. Ognuno può essere composto da un solo brano, oppure da più brani divisi da uno spazio. Ho scelto quest’ultima soluzione. Ogni capitolo del libro di Sara ha come filo conduttore un evento particolare, ma al suo interno trovano collocazione alcuni inserti più o meno legati.  Vi piacerebbe sapere cosa Sara sta scrivendo ora? Vi lascio ancora un po’ di suspence.

lunedì 7 maggio 2012

Una sbirciatina al libro: l'incipit


E anche questo sabato è andato. Sono le sette ed è orario di chiusura, ma non sono felice come al solito… oggi è il mio ultimo giorno di lavoro qui. Sono cinque anni che quotidianamente vengo in questo salone di parrucchiera. L'ultima cliente ha finito di pagare ed è uscita non senza prima avermi dato un abbraccio. Mi guardo intorno e penso a tutti i momenti passati. Che malinconia, mi tornano in mente tanti ricordi, belli e brutti. Guardo la mia titolare che ormai per me è un forte punto di riferimento, quello che so fare lo devo a lei, io la guardo e lei mi guarda.
“Ok, Sara, c'è qualcosa che mi vuoi dire e che non mi hai mai detto?”
“Sì, Giuly, una cosa te la devo dire, ti ricordi la tua forbice? Quella con la vite azzurra, quella che sei così gelosa che non fai toccare a nessuno neanche per pulirla?”
“Sì…”
“Be’, era anche la mia preferita, quando non c'eri l'ho usata spesso.”
Giuly sorride e mi abbraccia. Noto con la coda dell'occhio che anche lei non trattiene le lacrime.
 

mercoledì 2 maggio 2012

Lavorare in due


“In punta di penna Usb”, il titolo di questo blog, è un omaggio alla moderna tecnologia. Se non ci fossero computer, internet e penne Usb non avremmo potuto, o per lo meno avremmo avuto difficoltà, a lavorare in due. Sara, infatti, non esce di casa e non è neanche possibile che io vada da lei perché il solo profumo della saponetta che adopero o del detersivo che uso per lavare gli abiti potrebbero darle fastidio. Inoltre lavorando a distanza ognuno sfrutta i suoi tempi.
Anche le radiazioni del computer sono nocive per Sara, ma lei usa un apposito schermo che la tutela.
E poi c’è il telefono. Ogni tanto ci chiamiamo per scambiarci le impressioni o anche solo per salutarci.