mercoledì 27 febbraio 2013

La vita toglie e restituisce

Un’altra settimana è passata. In questi giorni è nevicato abbondantemente, l'aria rimane comunque irrespirabile per me, ma quello che ho visto dalla mia finestra è suggestivo.
Questo mi riporta a quando ero a San Candido e giocavo con la neve.
Un giorno Marco mi ha portato in giro con lo slittino fino al parco giochi... mi sentivo una bimba di cinque anni.
Ma lo sport preferito, nelle due settimane passate in montagna, è stato in assoluto quello di passare il mio tempo gironzolando nei negozi.
Qui mi è quasi impossibile mettere il piede fuori di casa. Dico quasi perché da quando sono tornata dalla montagna ho provato a uscire un paio di volte per qualche minuto per il paese e direi che il risultato è stato pessimo perché ho passato i giorni successivi a letto o quasi.
A San Valentino mi è stato regalato un telefono di nuovissima generazione il Galaxy S III, uno dei telefonini con la più bassa concentrazione di Sar ossia Specific Absorption Rate che esprime la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano quando questo viene esposto all'azione di un  campo elettromagnetico a radiofrequenza (RF). Ho citato parola per parola da Wikpedia.
Per farla semplice, con le dovute cautele riesco ad usarlo, certo non posso parlare per ore, quindi tendo a usare comunque preferibilmente quello di casa, anche se in pratica lo tengo sempre in mano. A parere di qualcuno e forse a ragione, “anche troppo”.
Non ho mai avuto un telefono così bello, infatti ringrazio la mia dolce metà per questo e per tutto quello che fa quotidianamente per me.
Nonostante tutto, ogni giorno mi rendo conto di guadagnare sempre più terreno, la vita va avanti, non si ferma. Trascorrono le ore, i giorni, le settimane, i mesi e più il tempo passa e più sento avvicinarsi il momento in cui potrò tornare a girare nei negozi.
Non sempre la vita toglie, a volte ti restituisce con gli interessi quello che hai perso....
      
                                                                Sara


martedì 19 febbraio 2013

Mi sono persa


Continua il periodo negativo. Sono notti ormai che non dormo, non mi sento bene. Non capisco però se il mio malessere sia fisico o interiore.
Non posso dire niente, la mia vita è cambiata completamente, mi sento sotto molti aspetti fortunata, eppure c'è qualcosa in me che non va.
Ci sono notti che quel senso di vuoto torna prepotente a impadronirsi di me, togliendomi il sonno e il sorriso.
Sono solo attimi, lunghi, interminabili attimi...
A volte ho paura che tutto ciò che di bello mi sta succedendo mi venga portato via in un soffio.
In questa settimana mi sono resa conto di essermi isolata. Vorrei intorno a me solo silenzio e buio. Ho bisogno di rifugiarmi nei miei pensieri, di ritrovarmi, perché credo di essermi persa in un momento di distrazione.
Ringrazio intanto l'Eco di Bergamo che continua a seguire la mia storia da vicino. Domenica infatti è uscito  un articolo di Angelo Monzani che parla di San Candido e della possibilità che sembrerebbe sempre più vicina di farmi una vita là. Una goccia di speranza che mi riscalda il cuore.

                                     Sara
  

martedì 12 febbraio 2013

Oggi sono giù


La neve è arrivata anche da noi.
Almeno così mi è stato detto da mia mamma mentre mi portava a letto una tazza di latte caldo.
La testa mi scoppia, la schiena è a pezzi e non ho la forza per arrivare alla finestra.
Però mi fa sorridere il pensiero delle montagne da poco lasciate. Quando al mattino mi svegliavo, davanti a me apparivano le piste da sci  illuminate da un sole che stava conquistando il suo posto nel cielo.
Facevo colazione con due, tre, alcune mattine anche quattro, fette biscottate con miele e burro, una tazza di latte caldo, il mio immancabile caffè e poi in fretta a vestirmi per poi mischiarmi con normalità in mezzo alla gente camminando per strada o entrando nei negozi.
Mi piaceva decidere dove andare e cosa fare.
Da quando sono a casa non riesco più neanche a scegliere cosa mangiare e cosa no: dipende tutto dal mio stomaco. Fatico ad accettare anche queste imposizioni dovute alla malattia, mi vanno strette, mi soffocano, mi fanno stare male. Il destino è già stato prepotente obbligandomi a una vita che non è la mia, che non ho scelto io.
Mi rendo conto che questo è motivo di discussione con chi mi sta vicino.
Sono così tanti ormai i “non posso”  quando invece vorrei fare che accettare i “non voglio” degli alti e rinunciare per l'ennesima volta mi pesa oltremisura.
So che è sbagliato e che bisogna saper rispettare anche le idee degli altri.
Sono sempre stata la prima a dire che nella vita si può sempre migliorare, so di non essere perfetta, anzi... però ce la metto tutta per essere ogni giorno migliore, chiedo solo un po’ di tempo e molta pazienza.
                                                                        Sara

martedì 5 febbraio 2013

Rieccomi fra le quattro mura di casa


Il rientro è sempre la parte peggiore di una vacanza, nel mio caso vuol dire ritornare a essere prigioniera nelle quattro mura della mia stanza.
Come sempre siamo partiti di notte per incontrare meno veicoli sulla strada. Certo questa volta c'era anche Marco per cui abbiamo caricato tutti i bagagli sulla sua auto e questo mi ha reso il viaggio meno pesante.
Inoltre, ho tenuto per tutto il tempo la mascherina sul viso e il mio magico tappetino sullo stomaco per aiutarmi a stare meglio. Sono anche riuscita ad appisolarmi per un momento, poi, arrivata a Ponte Oglio, mi sono svegliata di soprassalto perché mi mancava l'aria. Mi sono guardata in giro e mi sono detta “Ok, ci siamo, eccomi ripiombare nel mio tunnel.”
Tornata a casa per me l'aria in paese era irrespirabile, pesante.
Quella notte ho faticato a dormire dato il raspino continuo che avevo in gola.
La tristezza che ho nel cuore viene sostituita dai bei ricordi dei giorni appena trascorsi a San Candido e dalle persone che quotidianamente mi stanno vicino.
So che devo avere pazienza e che a breve il mio sogno diventerà realtà o per lo meno è quello che mi dico sempre, ma mi sembra tutto così bello che, se devo essere sincera, ogni tanto mi chiedo se tutto questo è destinato a realizzarsi e se veramente me lo merito.
Nel frattempo ringrazio, incrocio le dita e prego che Dio me la mandi buona.
Nei prossimi giorni racconterò qualche cosa della mia vacanza.

                                                   Sara