martedì 20 agosto 2013

Sono tornata

Dopo molti giorni o meglio, settimane, che non scrivo eccomi finalmente tornata.
Il morale va meglio anche se fisicamente “ho avuto giorni migliori”, ma quando si sta bene psicologicamente si affronta la malattia e tutto quello che ci circonda con uno spirito diverso, con più armonia e serenità.
In queste settimane ho fatto puzzle, ho disegnato, ho chiacchierato al telefono con le amiche, sono stata con le persone che amo e sì, ci sono stati giorni che avevo solo voglia di isolarmi e stare da sola.
Non ho patito il caldo perché Marco a inizio estate si è preoccupato di trovarmi un condizionatore con filtri al carbonio e epa. Anche lo stomaco ne ha avuto giovamento in quanto non ho avuto il solito reflusso dei succhi gastrici che col caldo non mi danno tregua.
Finalmente l'Inps mi ha concesso l'assegno di accompagnamento e questo mi aiuta un po’ a concretizzare il mio progetto di trasferirmi a San Candido, naturalmente insieme alla mia dolce metà.
Non dormo molto di notte e spesso neanche di giorno. Ogni tanto, quando riesco, armata di mascherina e buona volontà, cucino qualche dolce che naturalmente mangerà qualcun altro, ma mi procura piacere e soddisfazione cucinare per le persone che amo, mi fa sentire utile e bene con me stessa. 
Ultimamente fatico a mangiare. È successo dopo che sono stata male per aver mangiato un alimento di dubbia provenienza, noi lo abbiamo acquistato per bio ma il mio corpo lo ha riconosciuto come un alimento trattato. Già dal primo boccone ho sentito tutta la bocca e le gengive sensibilizzate, all'inizio ho pensato che fosse solo un’idea mia, insomma era una verdura che consumavo abitualmente, ma, al quarto boccone mandato giù con fatica come i tre precedenti ,i sintomi si sono fatti prepotenti, ho passato tre ore da incubo (sudorazioni fredde, mal di stomaco, nausea, mal di testa, dolori muscolari, pruriti sparsi e bruciore agli occhi) prima di cominciare a stare meglio.
Quando mi capitano queste cose, il mio rapporto con  il cibo peggiora ulteriormente, ci sono stati un paio di giorni che se non ci fosse stato Marco non avrei mangiato dalla paura, lui mi aiuta in questi casi a sciogliere la tensione e a essere coraggiosa, si perché con la M.C.S. a volte ci vuole coraggio anche per mangiare.
Spesso sogno a occhi aperti il “mio” bellissimo lago Braies; vorrei trovarmi sulle sue sponde con i piedi in ammollo a leggere un libro. Spero di riuscire a vederlo ancora una volta prima che ghiacci. Ho voglia di sole sulla pelle e di vento nei capelli, di essere indipendente, ho voglia di libertà!!!
Vorrei che almeno per un giorno tutto tornasse alla normalità.
Ormai manca poco e io aspetto con gioia e trepidazione il cambiamento che tanto cerco per stare meglio e tornare a vivere...

                                                               Sara

1 commento:

  1. Sara...mi dispiace per la tua malattia!!!vedrai che tutto andra'bene...ricomincierai a vivere...ti siamo tutte vicine dolce e cara amica

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