Dopo molti giorni o meglio, settimane, che non scrivo eccomi finalmente tornata.
Il morale va meglio anche se
fisicamente “ho avuto giorni migliori”, ma quando si sta bene psicologicamente
si affronta la malattia e tutto quello che ci circonda con uno spirito diverso,
con più armonia e serenità.
In queste settimane ho fatto
puzzle, ho disegnato, ho chiacchierato al telefono con le amiche, sono stata
con le persone che amo e sì, ci sono stati giorni che avevo solo voglia di
isolarmi e stare da sola.
Non ho patito il caldo perché
Marco a inizio estate si è preoccupato di trovarmi un condizionatore con filtri
al carbonio e epa. Anche lo stomaco ne ha avuto giovamento in quanto non ho
avuto il solito reflusso dei succhi gastrici che col caldo non mi danno
tregua.
Finalmente l'Inps mi ha
concesso l'assegno di accompagnamento e questo mi aiuta un po’ a concretizzare il
mio progetto di trasferirmi a San Candido, naturalmente insieme alla mia dolce
metà.
Non dormo molto di notte e
spesso neanche di giorno. Ogni tanto, quando riesco, armata di mascherina e buona volontà, cucino
qualche dolce che naturalmente mangerà qualcun altro, ma mi procura piacere e
soddisfazione cucinare per le persone che amo, mi fa sentire utile e bene con
me stessa.
Ultimamente fatico a mangiare.
È successo dopo che sono stata male per aver mangiato un alimento di dubbia
provenienza, noi lo abbiamo acquistato per bio ma il mio corpo lo ha riconosciuto
come un alimento trattato. Già dal primo boccone ho
sentito tutta la bocca e le gengive sensibilizzate, all'inizio ho pensato che
fosse solo un’idea mia, insomma era una verdura che consumavo abitualmente, ma,
al quarto boccone mandato giù con fatica come i tre precedenti ,i sintomi si
sono fatti prepotenti, ho passato tre ore da incubo (sudorazioni fredde, mal di
stomaco, nausea, mal di testa, dolori muscolari, pruriti sparsi e bruciore agli
occhi) prima di cominciare a stare meglio.
Quando mi capitano queste cose, il mio rapporto con il cibo peggiora ulteriormente, ci sono stati un paio di giorni che se non ci fosse stato Marco
non avrei mangiato dalla paura, lui mi aiuta in questi casi a sciogliere la
tensione e a essere coraggiosa, si perché con la M.C.S. a volte ci vuole
coraggio anche per mangiare.
Spesso sogno a occhi aperti il
“mio” bellissimo lago Braies; vorrei trovarmi sulle sue sponde con i piedi in
ammollo a leggere un libro. Spero di riuscire a vederlo ancora una volta prima
che ghiacci. Ho voglia di sole sulla pelle
e di vento nei capelli, di essere indipendente, ho voglia di libertà!!!
Vorrei che almeno per un
giorno tutto tornasse alla normalità.
Ormai manca poco e io aspetto
con gioia e trepidazione il cambiamento che tanto cerco per stare meglio e
tornare a vivere...
Sara
Sara...mi dispiace per la tua malattia!!!vedrai che tutto andra'bene...ricomincierai a vivere...ti siamo tutte vicine dolce e cara amica
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