Prima arriva una mail o una telefonata con la dichiarazione di avere letto il
manoscritto e di essere interessati alla sua pubblicazione, poi, senza altri
preamboli, viene inviato per posta raccomandata un contratto da firmare con la
richiesta di un sostanzioso contributo per avere l’assistenza editoriale, la
pubblicazione, il programma pubblicitario, ecc. Leggendolo, sembra tutto bello
e facile (se si esclude la cifra da sborsare) ma navigando qua e là in
internet scopri che, a parte l’incasso del contributo, il resto è tutto
aleatorio.
Personalmente ho avuto la possibilità di leggere un libro
pubblicato in questo modo. Mi sono fermata a pagina 5 dopo aver trovato un
refuso ogni tre righe e macroscopici errori da parte dell’autrice:
evidentemente la pseudo casa editrice ha incassato i soldi e stampato il libro
senza fare la correzione delle bozze. Mi domando se l’abbia mai letto.
Ma non tutte le case editrici sono così. C’è anche chi ha
scritto dicendo che il progetto gli piace e che valuterà il manoscritto, ma che
per farlo ha bisogno di tempo oppure suggerendoci già alcune modifiche (sine qua non...). Ci sono quelle che informano semplicemente con una mail in automatico
che i loro tempi di risposta sono dagli otto mesi in su. C’è poi chi dichiara
di non voler più ricevere manoscritti e chi invece chiede di mandarli solo in
certi mesi dell’anno. Direi risposte serie e utili.
Patrizia
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