Quando stavo bene e avevo qualche preoccupazione, oppure ero
triste o semplicemente volevo staccare la spina, mi distraevo uscendo
con gli amici: un bicchiere di vino, una cena, una birra e tanto
shopping... capitava che in piena notte
aprivo il frigo e mi facevo un panino con melanzane, sottiletta, il tutto
annegato in tanta maionese. Prima di arrivare a questi livelli, evitando i due tre alimenti che mi davano
allergia, digerivo anche i sassi e mangiavo di tutto. Mi piaceva andare in giro
da sola, per negozi, al supermercato, perfino al ristorante.
Ora non posso neanche stare a casa da sola.
Però mi sono abituata.
E sì!!! Se c'è una cosa che la malattia mi ha insegnato è che
ci si abitua veramente a tutto pur di vivere, dallo stare chiusi in quattro mura, a
mangiare i soliti alimenti, a lavarsi solo con acqua.
Ci si abitua perfino all'assenza della persona che ami (un
marito, un fidanzato, un genitore, un’amica ).
La vita sotto questo
punto di vista è meravigliosa, la voglia di vivere e di andare avanti prevale
su tutto finché hai fede e qualcosa in cui credere.
Purtroppo non tutti hanno questa forza e si nascondono dietro
mille obiezioni, mille ma e mille se. La
verità è che sono scuse per non cambiare e per continuare a fare quello che si
vuole, anche se sbagliato.
La vita va avanti nonostante momenti brutti, malattie e delusioni.
Le persone non sono dei giocattoli che si possono mettere in pausa finché il
pessimo periodo non passi, altrimenti un giorno alzerebbero gli occhi e si
accorgerebbero che intorno a loro non c'è più nessuno.
Io ho deciso di esserci anche nei momenti no, nel dolore e
nella tristezza perché tutto è vita nel bene e nel male, perché la felicità si
trova anche nei momenti bui (soprattutto quando puoi contare sulle persone
giuste), non solo quando la vita ti sorride.
Sara