martedì 12 febbraio 2013

Oggi sono giù


La neve è arrivata anche da noi.
Almeno così mi è stato detto da mia mamma mentre mi portava a letto una tazza di latte caldo.
La testa mi scoppia, la schiena è a pezzi e non ho la forza per arrivare alla finestra.
Però mi fa sorridere il pensiero delle montagne da poco lasciate. Quando al mattino mi svegliavo, davanti a me apparivano le piste da sci  illuminate da un sole che stava conquistando il suo posto nel cielo.
Facevo colazione con due, tre, alcune mattine anche quattro, fette biscottate con miele e burro, una tazza di latte caldo, il mio immancabile caffè e poi in fretta a vestirmi per poi mischiarmi con normalità in mezzo alla gente camminando per strada o entrando nei negozi.
Mi piaceva decidere dove andare e cosa fare.
Da quando sono a casa non riesco più neanche a scegliere cosa mangiare e cosa no: dipende tutto dal mio stomaco. Fatico ad accettare anche queste imposizioni dovute alla malattia, mi vanno strette, mi soffocano, mi fanno stare male. Il destino è già stato prepotente obbligandomi a una vita che non è la mia, che non ho scelto io.
Mi rendo conto che questo è motivo di discussione con chi mi sta vicino.
Sono così tanti ormai i “non posso”  quando invece vorrei fare che accettare i “non voglio” degli alti e rinunciare per l'ennesima volta mi pesa oltremisura.
So che è sbagliato e che bisogna saper rispettare anche le idee degli altri.
Sono sempre stata la prima a dire che nella vita si può sempre migliorare, so di non essere perfetta, anzi... però ce la metto tutta per essere ogni giorno migliore, chiedo solo un po’ di tempo e molta pazienza.
                                                                        Sara

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