Questa settimana le strade di San Candido si sono riempite di
Krampus, uomini-diavoli muniti di campanacci e fruste che si aggirano
per il paese alla ricerca di bambini cattivi.
La leggenda racconta che nei periodi di carestia i ragazzi
dei paesi di montagna si travestivano con pelli di animali e piume, coprendo il
viso con maschere raffiguranti caproni e così, irriconoscibili, andavano in giro
spaventando gli abitanti dei paesi vicini, saccheggiandoli anche di provviste
necessarie per la stagione invernale. Un giorno però i giovani si accorsero
che in mezzo a loro, approfittando del suo reale volto diabolico, c'era il
diavolo in persona, riconoscibile solo dalle zampe a forma di zoccolo di capra. Per esorcizzare il diavolo venne quindi chiamato il vescoco
Nicolò.
Sconfitto il demone, i giovani continuarono a sfilare lungo
le strade dei paesi accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male non più per depredare e derubare, ma per portare i doni ai buoni o per punire i bambini cattivi.
Da qui nasce la tradizione che vede i Krampus aggirarsi per
le vie del paese finché non appare San Nicolò, che si festeggia il 5 di
dicembre, accompagnato dai suoi angeli a placcare gli animi selvaggi e
violenti. Per questa occasione nel centro paese di San Candido, San Nicolò insieme
ai suoi angeli e ai Krampus consegnano dei sacchettini contenenti
dolcetti.
Sono rimasta molto
affascinata da questa tradizione che rende ancora più tipica queste zona. Ogni
volta che vado in piazza, circondata da mille luci natalizie, musica e mille
novità, mi perdo in un cumulo di emozioni.
Il 6 di dicembre si è aperta la stagione sciistica, il
paese palpita, pieno di persone e di vita,
e non si può fare a meno di
sorridere, mentre aspetto con amore e serenità l'arrivo di Marco...
Sara
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