Credo sia la prima domanda
che ci siamo poste. La risposta l’ho
cercata su libri e su internet. Ho sfogliato, letto, meditato. Si sarebbe
potuto iniziare parlando della malattia, oppure dalla situazione attuale e
tornare indietro nel tempo. Alla fine ho suggerito a Sara di cominciare dal
“prima”. Nei primi capitoli vediamo così Sara alle prese con progetti ed eventi, inseriti
nella quotidianità e in un contesto famigliare dove emergono le caratteristiche
delle persone che le stanno intorno. Perché questa scelta? Perché, secondo me,
è importante far capire che la vita di Sara non si differenzia molto da quella
di ciascuno di noi.
lunedì 23 aprile 2012
L'idea del libro
“Sara, perché non scrivi un libro?” le ho chiesto incantata dalla sua voglia di raccontare.
“Ci ho pensato qualche volta.”
“Be’, fra poco sarò libera dagli impegni di lavoro. Se vuoi ti aiuto. Farebbe bene a te, come sfogo, e a me, perché hai molto da dare.”
Così lei ha cominciato a scrivere e a mandarmi i pezzi che io revisiono. Il suo obiettivo è quello di far conoscere la Mcs, Sensibilità chimica multipla, di cui lei soffre, per aiutare chi è nelle sue stesse condizioni e non trova medici illuminati, ma, anzi, è costretto a difendersi dalle accuse di essere stressato, paranoico, depresso, esagerato…
Non aspettatevi qualcosa di lacrimevole o drammatico. Non è nello spirito di Sara, piangersi addosso non è nel suo Dna.
Non aspettatevi qualcosa di lacrimevole o drammatico. Non è nello spirito di Sara, piangersi addosso non è nel suo Dna.
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