Qualche mese fa ho conosciuto
Elena (mi aveva contattato dopo aver letto la mia storia sull'Eco di Bergamo),
anche lei colpita dalla mia stessa
malattia, la Sensibilità Multipla Chimica.
Dopo aver appreso che a San
Candido stavo decisamente migliorando, si
è decisa a venire a provare
questa miracolosa cura anche lei.
Si è subito attivata per
cercare un appartamento, ma non è facile trovare casa in queste zone,
soprattutto quando si hanno delle determinate esigenze come le nostre: non deve
essere su una strada particolarmente trafficata, non vicino alla stazione, non
deve essere ristrutturata da poco e così via per altre molteplici limitazioni.
Quando a gennaio nello stabile dove abito adesso si
sono liberati due appartamenti, lei ne ha preso subito uno.
Elena abitava quasi a metà
strada tra Roma e Napoli e fisicamente non era in grado di fare un viaggio così
lungo senza un’assistenza medica.
Ha chiesto ad ASL,
associazioni della sua zona e privati un’autoambulanza o comunque un mezzo di
trasporto con un medico a bordo che la potesse portare fino a San Candido;
all'inizio tutte accettavano ma appena venivano a conoscenza dei rischi che la
malattia poteva causare si tiravano indietro.
Poi finalmente, dopo due mesi
di ricerca, un’associazione le ha messo a disposizione un’autoambulanza con un
medico a bordo. Lei era emozionata e spaventata, finalmente aveva una data,
tutto era pronto ma due giorni prima di partire il medico, informandosi meglio
sulla patologia di cui soffre, si è tirato indietro perché non se la sentiva di
prendersi una responsabilità del genere. Anche in questo caso il viaggio è
stato annullato, ma quando hai già una
data e stai contando le ore la delusione
è doppia.
Poi mio fratello Alessandro mi
diede l'idea di consigliarle di chiamare la Croce Bianca di Calusco d'Adda dove
lui fa volontariato da diversi anni.
Calusco d'Adda conosce molto
bene questa malattia, infatti è grazie all’aiuto di Amministrazione comunale,
associazioni e concittadini del mio paese se mi è possibile stare qua.
Ed ecco la sorpresa: senza
troppo scomporsi hanno preso subito in mano la situazione e nell'arco di qualche
giorno si sono organizzati per portarla in Val Pusteria.
Quattro volontari, compreso
mio fratello, più un medico si sono fatti quasi 2000 km in meno di 48 ore per
poter permettere a Elena di tornare a vivere.
Voglio ringraziare di cuore la
Croce Bianca di Calusco d'Adda che si è presa la responsabilità di
aiutare una persona malata.
Sara